Carinzia, benvenuti gourmet!

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Una regione nel sud dell’Austria, ricca di paradisi naturali e monumenti storici, ma non solo: la Carinzia è anche una mèta ideale per i turisti-gourmet, alla ricerca dei piaceri della cosiddetta cucina alpino-adriatica carinziana

Se la Cina è vicina, come indicava il titolo del film di Bellocchio nel 1967, di certo la Carinzia lo è di più; da Venezia, ad esempio, bastano 2 ore e mezza di viaggio in auto, e meno di 4 ore in treno (sino a Villach). Parliamo di un’area che offre una decina di destinazioni turistiche principali, dal lago Wörthersee alla valle Liesertal e a Klagenfurt, la città capoluogo di Regione, passando attraverso molto altro.

Per chi pensa che il turismo debba prevedere anche attrazioni enogastronomiche, la Carinzia è poi una mèta ideale, ormai riconosciuta destinazione culinaria di grande interesse da parte delle Guide gastronomiche più influenti d’Europa.

© Hannes Müller_Die Forelle

Lo chef Hannes Müller che insieme alla moglie e sommelier Monika gestisce il ristorante Die Forelle.

Sono quattro, ad esempio, i ristoranti carinziani premiati recentemente dalla Michelin con una Stella, tra cui il Genießerhotel Die Forelle sul Weissensee con lo chef Hannes Müller (giudicato anche “Miglior Chef dell’Anno” dalla Gault&Millau, per l’approccio innovativo nella gastronomia di alto livello con la sua Berg-See.Kulinarik (cucina di montagna e di lago) e il Gourmetrestaurant Hubert Wallner a Maria Wörth am Wörthersee, dove lo chef (Hubert Wallner, appunto) delizia i gourmet con creazioni culinarie dai sapori decisi, con l’occhio alla filosofia culinaria sostenibile senza compromessi.

Gault&Millau, invece, ha premiato il Moritz, nel sud della Carinzia, come ristorante con un’atmosfera particolare, il Mountain Resort Feuerberg come “Hotel dell’Anno” e ha assegnato il “Future Award” all’Hotel zum Weißensee  per la particolare sensibilità riguardo origine e qualità degli alimenti, rispetto della tradizione regionale, e ospitalità.

Lo chef Manuel Ressi del Restaurant Bärenwirt. Immagine di Manuela Wilpernig

Ancora, da segnalare che cinque ristoranti in Carinzia hanno ricevuto la Green Star Michelin, riconoscimento agli esercizi che si fanno carico delle conseguenze etiche e ambientali della loro attività e che lavorano con produttori e fornitori “sostenibili”. Oltre al già citato Die Forelle sul Weissensee, merita una menzione il Restaurant Bärenwirt ad Hermagor, con lo chef Manuel Ressi ai fornelli (nella foto sopra).

Riconoscimenti a parte, cosa si può dire dell’alta cucina carinziana? Innanzitutto che è al passo dei tempi, fra filosofia Slow Food e approccio sostenibile. Una visione moderna, che ha comunque costruito il successo in ambito culinario innanzitutto con una storia di lunga data, che affonda le radici nella tradizione, forte di preparazioni classiche; parliamo di piatti che fanno parte del background anche dei top chef locali di oggi, come il “Mostbraten” di Lavanttal, la trota di lago carinziana (nota come “Kärntner Laxn”), il caviale di salmerino, il “Ritschert“, uno stufato speziato, i popolari “Kasnudeln“, la “Frigga“, una frittata di speck e formaggio della Gailtal o il dolce “Reindling” con cannella e zucchero. Senza dimenticare, per la riuscita delle preparazioni, l’importanza di prodotti di qualità coltivati dagli agricoltori dell’area nelle diverse stagioni. Prodotti che poi vengono valorizzati dagli chef di alto livello per la creazione di piatti al tempo stesso comuni ed unici, ma inconfondibili, anche per effetto delle influenze culturali e gastronomiche tra le vicine Slovenia e Italia, oltre che dell’Austria.  Provare per credere!

carinzia.at

Immagine in apertura © Arnold Poschl_KW

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