Paris street food – recensione libro

Se «Parigi val bene una messa», come racconta la storia, di certo la Ville Lumière per i veri gourmet val bene un buon pasto. La capitale francese, come è noto, offre infatti un’infinità di luoghi di piacere enogastronomico, che si tratti di locali familiari carichi di storia oppure moderni ristoranti stellati. Davvero, fra  brasserie, bistrot, o semplici café di quartiere, fra locali semplici o ai vertici delle classifiche, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Poi, c’è un’altra opzione, alla quale magari inizialmente non si pensa: il cosiddetto street food, il cibo da strada, quello che abitualmente non si consuma in un classico ambiente adibito alla ristorazione, ma mentre si passeggia o magari si prende una pausa seduti su una panchina. Parliamo di proposte che in genere vantano stretti legami con la tradizione della nazione di origine, e che mantengono le proprie peculiarità anche quando sono esportati in altri paesi del mondo.

Prima di parlare di “cibo di strada”, bisogna ricordare che Parigi non è solo la capitale della cucina francese, ma, come ben sanno i gourmet, in città da sempre operano con successo tantissimi locali etnici di ogni genere, che offrono – solo per fare alcuni esempi – dalla cucina tailandese a quella creola, da quella brasiliana a quella tibetana, e questa tendenza aperta ai sapori di tutto il mondo si ritrova anche nello street food.

Giunge dunque a proposito, fra i mille libri dedicati a Parigi e i suoi ristoranti, questo Paris street food, al tempo stesso un volume da conservare in libreria (anche per il formato 20 x 25 cm e l’impostazione grafica da libro “serio”) ed una guida sui generis, visto che offre 50  indirizzi doc, e 100 ricette per replicare a casa quanto assaggiato in giro per i migliori esercizi di street food della città.

Insomma, un libro su Parigi che non c’era, e che colma una lacuna in modo simpatico ed utile. Bon appétit!