Nuove pellicole protettive funzionali e a base naturale, che migliorano la conservabilità e le caratteristiche chimico-fisiche e qualitative, contrastando lo spreco e favorendo la sostenibilità, per una frutta migliore
Come conservare, più a lungo e in modo migliore, la frutta? Una risposta sostenibile viene oggi dal CREA (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ed è stato pubblicato dalla rivista Horticulturae.
Si parla dunque di “imballaggi funzionali”, ovvero pellicole protettive biodegradabili e commestibili, che prolungano la conservabilità della frutta, riducendo al contempo il deterioramento microbico e ossidativo del prodotto.
Il rivestimento, messo a punto dal gruppo di ricerca coordinato da Milena Petriccione, è composto di sostanze naturali ed edibili, come alginato di sodio dalle alghe, mucillagine di cedro e cloruro di calcio, ed è stato applicato a strati direttamente sulla superficie dei frutti.
Si forma così una pellicola sottile e trasparente, che fa da barriera protettiva, non alterando aspetto e gusto, ma riducendo la perdita di umidità, il deterioramento microbico e i danni ossidativi, contrastando lo spreco e favorendo così la sostenibilità e la redditività dell’ortofrutta.