Bello e dannato, un’accoppiata vincente. E se pensate che questo cliché sia un po’ abusato, sappiate che non è vero. Si è aggiornato, piuttosto, passando dai divi di un tempo – attori, cantanti, sportivi – alle star di oggi, gli chef…
E Marco Pierre White bello e dannato lo è davvero, o almeno lo sembra. Di fatto è proprio questo il leit-motiv della sua autobiografia, pubblicata da Giunti con il titolo di The devil in the kitchen, ovvero "La vita dannata di uno chef stellato"
Una vita tutta da raccontare, non c’è dubbio, visto che White viene considerato tra i fondatori della cucina moderna, nonché il primo chef ad assurgere al ruolo di celebrità e il più giovane ad aver ricevuto tre stelle Michelin
Nato a Leeds nel 1961, di sangue mezzo inglese e mezzo italiano, ha creato un vero impero internazionale di ristoranti – tra i suoi allievi troviamo anche Gordon Ramsay ed Heston Blumenthal – prima di dedicarsi essenzialmente alla carriera televisiva: White ha segnato un’epoca della ristorazione, quella degli anni Ottanta e Novanta e proprio il sapore e la storia di quegli anni rappresentano il succo di questo libro, con tutte le sue ombre e le sue luci
Marco Pierre White
The devil in the kitchen
Giunti, 24 euro