Jamie Oliver, ovvero "lo chef che sogna di essere italiano". Così titola l’ultimo numero di In Fly, il magazine degli Aeroporti di Roma, che lo ha intervistato dedicandogli uno spazio importante nel numero 43.
Oliver – che si autodefinisce "realmente appassionato di cibo" – non perde occasione di manifestare come al solito il suo amore per l’Italia, come appare chiaramente in questo passaggio: "ero un ragazzino quando mi sono innamorato del sentimento, della passione e della vivacità con cui gli italiani vivono il cibo, la famiglia e la vita in generale. Non importa da dove vengono, se sono ricchi o poveri: gli italiani sono così. Per questo ho cominciato ad appassionarmi al concetto di buon cibo per tutti. A dir la verità, sarei proprio dovuto nascere italiano!".
E per chi pensasse che la cucina sia un’arte riservata a pochi, ecco ancora un illuminante Jamie-pensiero: per fare bella figura, a suo dire, basta "una buona dose di buon senso, un paio di pentole di qualità, un coltello affilato e possibilmente un forno"…
Capito l’antifona? E se lo dice lui, non avete più scuse per non mettervi ai fornelli…
Leggi la recensione del libro di Jamie Oliver "La mia cucina naturale" sul numero 1 di Mr. Food