Food Sound, la dimensione nascosta (e inedita) del cibo

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Food Sound MUSE Trento

Non solo gusto, tatto, vista e olfatto: l’udito come senso del sapore dimenticato e inesplorato. A Trento una mostra per indagare il ruolo della componente acustica nella nostra esperienza alimentare

Una mostra che ha per sottotitolo “il suono nascosto del cibo” è senza dubbio una mostra che merita di essere visitata, a nostro parere: la curiosità è troppa.

E allora tutti al MUSE – Museo delle Scienze di Trento (fino all’11 gennaio 2026) per l’evento Food Sound, ideato e curato da Vincenzo Guarnieri, al fine di scoprire – ebbene sì – che ci alimentiamo anche con l’ascolto.

Tutto parte da una domanda solo in apparenza bizzarra, ovvero: che ruolo ha il suono nella scelta e nel consumo dei cibi che portiamo sulle nostre tavole?
A Trento l’hanno presa molto sul serio e in questi giorni hanno aperto questo inedito progetto nel tentativo di scoprire una nuova frontiera del food: dopo il cibo da assaggiare e quello da mangiare con gli occhi, ecco a voi il cibo da ascoltare.

Già, perché la mostra si prefigge di svelare l’importanza – sin qui misconosciuta o, nel caso più favorevole, sottovalutata – della componente sonora nella nostra alimentazione, dalla stimolazione dell’appetito all’influenza sul carrello della spesa.

Food Sound MUSE Trento

Al centro della foto si riconosce il professor Charles Spence che ha tenuto una lectio magistralis nel giorno dell’iinaugurazione della mostra. Professore di psicologia sperimentale all’Università di Oxford, capo del Crossmodal Research Laboratory, è considerato un pioniere della “neurogastronomia”, tema fondante della mostra.

Un tema affascinante, raccontato grazie ai risultati delle ricerche scientifiche in vari campi (psicologia, antropologia, neuroscienze, sociologia) e con un approccio narrativo scientifico-poetico, ma anche esperienziale, attraverso un percorso immersivo sonoro (con cuffie 3D e suoni binaurali e ASMR), per trasformare la comune percezione del cibo e aumentare la consapevolezza riguardo alle tecniche sonore di marketing.

Il risultato è che l’udito possa essere davvero un elemento chiave nella formazione delle nostre abitudini alimentari, in grado di toccare corde profonde, accendendo ricordi lontani, generando emozioni e influenzando le nostre scelte d’acquisto

muse.it

Tutte le immagini: Archivio MUSE – Museo delle Scienze, fotografo Michele Purin

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