Importato da Rinaldi 1957, è arrivato in Italia Black Tears, il primo rum speziato cubano sul mercato globale
Il mercato del rum in Italia sta vivendo una crescita significativa, con i consumatori attenti a sapori autentici: secondo l’analisi di Statista, i consumi sono destinati a crescere con un tasso annuale composto (CAGR) dell’1,43% tra il 2025 e il 2029, fino a raggiungere un volume di mercato di 177,1 milioni di dollari entro il 2029.
La storia di Black Tears nasce tredici anni fa, nel 2012, dall’ambizione di creare qualcosa di unico, di originale, nel mondo degli alcolici. A poco più di 10 anni di distanza, questo rum è diventato il terzo marchio di rum premium a Cuba, esportato in oltre 40 mercati internazionali (fra i quali, oggi, c’è anche l’Italia, grazie a Rinaldi 1957).
Nella breve storia del marchio, da segnalare un episodio significativo accaduto nel 2019: in quell’anno Black Tears entra in una joint venture creata con il governo cubano; un passo importante, un’operazione che ha aperto nuove opportunità, consentendo l’accesso a 7.000 botti di rum invecchiato di qualità eccezionale e la creazione di una produzione nella provincia di Ciego de Ávila, nel cuore dell’isola.
La presentazione di Black Tears sottolinea l’uso di materie prime incontaminate e metodi di distillazione secolari, che si traduce in un’espressione liquida di Cuba: il risultato è una bottiglia che raccoglie tutti i sapori e profumi dell’isola, come cioccolato, caffè e aji dulce (una spezia tradizionale, dall’accento leggermente piccante).
Insomma, un rum ideale per drink decisi e avvolgenti, come un classico Cuba Libre o un intramontabile Espresso Martini, ma che può essere apprezzato anche in purezza, per chi ama le note decise delle spezie, mescolate a quelle del cacao.