Il Mulino è una casa editrice che, ad onta del nome, non ha una vocazione prettamente gastronomica, ma si occupa piuttosto di cultura, politica, economia, filosofia.
Ogni regola, però, ha le sue eccezioni e d’altronde l’autore in questione è un dotto professore universitario (ha la cattedra di Politica agraria internazionale a Bologna), quindi ben in linea con la caratura dell’editore.
Con questo Cibo Segrè affronta il nostro rapporto con il cibo e soprattutto le parole (55 in tutto) che lo esprimono, nelle consapevolezza che queste mutino al mutare dei tempi e che si imponga, dunque, una nuova definizione, un canone semantico condiviso.
Si tratta – come lui stesso asserisce – di un lessico-dislessico, che vuole dare valore al cibo e ritrovare uno spirito dell’educazione e della cultura agroalimentare, in contrapposizione con quel "mondo variegato di affabulatori, avvelenatori, blogger, commercianti, chef, consulenti, criminali, dietisti, guru, industriali, nutrizionisti, presentatori, professori, ricercatori, ristoratori, sofisticatori, truffatori"…
Non perfetto, a volte un po’ irrisolto, ma schietto, crudo, realistico. Una voce controcorrente, insomma, e ce ne fossero.
Andrea Segrè
Cibo
Il Mulino, 12 euro