È il cocktail italiano più famoso nel mondo ed è nato a Firenze nel 1919. Stiamo parlando del Negroni (bitter Campari, vermouth rosso e gin i suoi ingredienti), uno dei capisaldi dei barflies internazionali: come disse il grande Orson Welles, bevitore doc, "the bitters are excellent for your liver, the gin is bad for you. They balance each other", a significare una perfezione da non lasciarsi sfuggire ad alcun prezzo.
Il Negroni, dunque, ha una lunga storia che merita di essere raccontata ed è giusto che a farlo sia un suo concittadino, il barman fiorentino Luca Picchi, e una casa editrice autoctona come Giunti.
Ne è nato un bel libro, dal titolo Negroni Cocktail – Una leggenda italiana, che ne esplora le origini, raccontando la storia con foto d’epoca e documenti che provengono dall’archivio privato del suo creatore, il conte Camillo Negroni.
E non solo questo: nelle 224 pagine ci sono anche le indicazioni pratiche per realizzare questo aperitivo in tutte le sue varianti – classica, Cardinale, Americano, Negroni sbagliato, Boulevardier, Hanky Panky, Negroni insolito, comprese 23 reinterpretazioni creative – e in più la storia e le caratteristiche degli ingredienti fondamentali. Da non leggere tutto d’un fiato (o di un sorso, se preferite)
Luca Picchi
Negroni Cocktail
Giunti
224 pagine, 20 euro
